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Documenti pubblici, digitali.

6.10. Gestire i contenuti

Gestire i contenuti significa tenere aggiornati e migliorare i propri contenuti per:

  • rispondere in modo più efficace ai bisogni degli utenti;

  • evitare refusi, errori o incongruenze;

  • rispondere a nuovi bisogni informativi di cui non si era tenuto conto;

  • gestire i processi di pubblicazione ed evitare le duplicazioni.

In genere questa attività richiede:

  • la capacità di tenere un inventario di contenuti;

  • la capacità di organizzare un processo di produzione di nuovi contenuti o di revisione di contenuti esistenti.

Una corretta gestione dei contenuti è fondamentale anche per la gestione di attività “straordinarie”, come la migrazione dei contenuti (LINK A CAPITOLO) ad un nuovo sito web, o la traduzione di una parte dei contenuti (LINK A CAPITOLO) del proprio sito.

L’attività di gestione dei contenuti va definita in un flusso di lavoro che richiede una definizione delle attività e l’utilizzo di strumenti di project management. All’interno del kit Contenuti e linguaggio è presente un esempio di gestione della produzione di contenuti utilizzando una bacheca Trello. All’interno del kit SEO è presente un esempio di bacheca per gestire gli aspetti SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) di un progetto digitale. I processi di audit dei contenuti richiedono la capacità di identificare ruoli e scadenze e coordinare il processo in modo da garantire il raggiungimento dei risultati nei tempi stabiliti. Tutti questi strumenti favoriscono la collaborazione e lo scambio di opinioni tra i membri del gruppo di lavoro.

6.10.1. L’inventario dei contenuti

Il primo passo consiste nella gestione ordinata dei contenuti (pagine, immagini, documenti o altro) spesso possibile attraverso il backend del proprio content management system (CMS) e la loro classificazione in content type e la loro organizzazione secondo un sistema di categorie o tag.

Ci sono situazioni particolari in cui può essere opportuno trasferire l’inventario dei contenuti (o una sua porzione) all’interno di un foglio di lavoro, come il Modello di analisi dei contenuti di Designers Italia. Per esempio in vista di una ottimizzazione SEO o di una riprogettazione del servizio, che potrebbe comportare la necessità di riclassificare i contenuti o introdurre nuovi criteri di classificazione. Un caso specifico è il processo di migrazione dei contenuti da un’infrastruttura tecnologica all’altra.

6.10.2. Revisionare i contenuti

L’attività più frequente per la gestione dei contenuti è il monitoraggio e l’ottimizzazione dei contenuti già esistenti. All’interno del kit Contenuti e linguaggio puoi trovare un modello di analisi contenuti da cui puoi prendere spunto per gestire la tua attività di revisione e monitoraggio dei contenuti.

L’analisi serve a:

  • individuare pagine o contenuti da rimuovere;

  • individuare contenuti da aggiornare;

  • individuare contenuti assenti e che vanno realizzati;

  • individuare la posizione di contenuti che devono migrare altrove;

L’analisi può prendere in esame, in diversi momenti e secondo gli obiettivi specifici, le seguenti dimensioni:

  • tutte le pagine hanno uno scopo chiaro e definito?

  • le informazioni sono immediatamente comprensibili?

  • il linguaggio è semplice, chiaro, senza tecnicismi? Prova a leggere ad alta voce l’introduzione, per capire se il tuo testo è davvero efficace.

  • Il testo è adatto alla lettura su dispositivi mobili?

  • le informazioni sono organizzate bene all’interno della pagina?

  • le informazioni sono aggiornate?

  • i tag e i metadati sono trattati correttamente?

  • ci sono titolo e sommario? Al loro interno trovi le giuste parole chiave? Introducono bene il contenuto della pagina?

  • i documenti e le note sono trattati nel modo giusto?

  • ci sono refusi o errori grammaticali?

  • le etichette di navigazione nella pagina sono chiare? Riesci a capire dove ti porteranno?

  • ci sono acronimi o delle maiuscole “di troppo”, che rendono meno chiaro il testo?

  • sarebbe utile dividere le parti testuali in paragrafi o elenchi puntati?

In molti casi, il miglior modo di avviare l’analisi dei contenuti è fare dei test di usabilità con gli utenti di tipo task based, cioè concentrandosi sulla capacità dell’utente di raggiungere un risultato predeterminato. Questo tipo di analisi può far emergere problemi nella gestione delle informazioni. Per approfondire puoi consultare il kit dedicato ai test di usabilità.

Una seconda modalità di lavoro è quella degli A/B test, molto utile per avviare processi di miglioramento continuo delle interfacce utente (comprensive di label, microcopy e altri contenuti).

Infine, è utile avere sul proprio sito o servizio digitale un modulo di feedback sui contenuti, poiché fornisce un canale diretto per capire come vengono percepiti e quali miglioramenti possono essere apportati. Il feedback aiuta a identificare eventuali punti di debolezza, come informazioni poco chiare o contenuti non pertinenti, e a misurare la soddisfazione degli utenti, permettendo di adattare meglio i contenuti alle loro esigenze. Inoltre, coinvolgere gli utenti nel processo di miglioramento crea un senso di partecipazione e fiducia, rendendo il sito più efficace e user-friendly.

6.10.3. Migrare i contenuti

La migrazione dei contenuti è uno dei processi fondamentali del redesign di un sito web. Consiste nella riorganizzazione e nello spostamento dei contenuti (testi, immagini, video) dal vecchio sito alla struttura del nuovo.

Il redesign di un sito, infatti, è un’ottima opportunità per riorganizzare, riscrivere e ristrutturare i contenuti al fine di renderli più efficienti e allineati ai bisogni degli utenti.

Attività di migrazione

  1. Usa l’inventario dei contenuti per fare una lista di tutte le pagine del vecchio sito, indicando le struttura gerarchica e le URL. Puoi usare il Modello di analisi contenuti di Designers Italia.

  2. Passa in rassegna le pagine del vecchio sito, aiutandoti con strumenti per l’analisi dei dati come Web Analytics Italia e segna sull’inventario dei contenuti quali sono le pagine più visitate, i contenuti più efficaci per gli utenti ed eventuali problematiche come dati mancanti o incorretti. Questa operazione è chiamata “content audit” e ti aiuterà a decidere cosa migrare e cosa no.

  3. Consulta la struttura del nuovo sito (per approfondire, vai a Alberatura nel capitolo Architettura dell’informazione) e affiancala a quella del vecchio, cercando il più possibile di far corrispondere una ad una le pagine (corrispondenza biunivoca).

  4. A ogni pagina, assegna la corretta Tipologia di contenuto (per approfondire, vai a Tipologie di contenuto nel capitolo Architettura dell’informazione).

  5. Riscrivi i contenuti, seguendo le indicazioni del design system su Linguaggio, Tono di voce, Microtesti e la Guida al linguaggio della Pubblica Amministrazione.

  6. Scegli i contenuti multimediali (immagini e video) da migrare o individuane di nuovi. Prediligi i contenuti di buona qualità e con una risoluzione ottimizzata per il web. Ricorda che se i contenuti ritraggono delle persone, devi per legge ottenere il loro consenso (LINK CAPITOLO).

  7. Stabiliti i titoli delle pagine, prendi nota delle nuove URL (per approfondire: Vai a URL nel capitolo SEO) e affiancale a quelle vecchie su un file CSV. Questo documento ti servirà per impostare i reindirizzamenti (redirects) una volta che il nuovo sito è online. Sul documento, specifica se si tratta di reindirizzamenti 301 (definitivi) o 302 (temporanei). Se un pagina del sito precedente non ha una corrispondenza con una del nuovo, è consigliato scegliere una pagina che tratti un argomento affine.

Per migliorare l’efficacia della migrazione, si suggerisce di effettuare una serie di attività di perfezionamento e verifiche di performance del nuovo sito.

Attività di perfezionamento

  1. Con l’aiuto di strumenti come Google Keyword Planner e Google Trends, individua le keyword ad alto volume di traffico che portano i contenuti a comparire tra le prime pagine di risultati ricerca di Google. Usa le keyword individuate per migliorare i titoli delle pagine, le meta description e i contenuti nel corpo delle pagine.

  2. Attiva e verifica i reindirizzamenti 301 e 302, evitando possibili catene di redirect. I reindirizzamenti vengono generalmente caricati manualmente nel CMS, importando un file CSV (Per approfondire, vai al capitolo SEO).

  3. Chiedi a Google di effettuare una nuova indicizzazione del sito, inviando le sitemap del vecchio e del nuovo sito per segnalare i reindirizzamenti e il nuovo dominio.

  4. Monitora frequentemente le metriche principali di engagement su software come Web Analytics Italia per comprendere l’andamento del redesign e intervenire prontamente in caso di problemi.

6.10.4. Pubblicare i contenuti

Il più delle volte la gestione dei contenuti avviene tramite sistemi di pubblicazione basati su Content management system (CMS), come ad esempio Wordpress o Drupal. Ma è possibile utilizzare altre modalità di pubblicazione e gestione dei contenuti: ad esempio, la piattaforma dove è ospitato questo manuale operativo utilizza GitHub come content management system e beneficia del suo version control system (versionamento).

È bene conoscere in modo approfondito gli strumenti di gestione dei contenuti, in modo da governare i processi di aggiornamento, classificazione e riclassificazione dei contenuti, e seguire le regole per una buona indicizzazione dei contenuti sui motori di ricerca.

deepening

Molti CMS hanno delle funzioni in comune, il cui utilizzo va definito in fase di progettazione (o riprogettazione) del sito, per creare un sistema coerente e funzionale. Ad esempio:

  • Gli articoli: sono generalmente utilizzati per produrre news o blog post, precisando la data di pubblicazione e in alcuni casi l’autore. Essendo spesso organizzati attraverso delle categorie, possono essere adatti anche per la pubblicazione e la gestione di schede servizio. Anche quando il CMS non lo prevede, è bene prevedere un sommario oltre al titolo, che spieghi il contenuto della pagina, mentre è sempre necessario curare i metadati per l’indicizzazione;

  • Le pagine: strumenti più versatili, possono contenere informazioni testuali, gallery, liste, wizard e moduli, e quindi sono adatte a qualsiasi tipo di content type. Per ogni pagina valuta con attenzione il titolo, che deve essere pertinente, indicizzato e può divenire un link di navigazione. In base all’utilizzo delle pagine per i content type, definisci quando prevedere anche un sommario e/o un testo introduttivo, per indicare all’utente che contenuti trova nella pagina.

  • I tag e le categorie: sono due “modi” per catalogare e correlare i contenuti all’interno dei CMS. È opportuno pianificare in un file condiviso quali tag e quali categorie utilizzare, in base alle scelte di correlazione dei contenuti all’interno del sito. Pianifica in che modo le categorie e i tag saranno utilizzati dagli utenti durante la navigazione (potrai mostrare contenuti correlati, oppure creare dei menu partendo dalle categorie, ecc.).

  • I menu: quando crei un menu con un CMS, ricorda che tutte le voci sono di fatto delle etichette di navigazione che vanno trattate coerentemente alla strategia adottata per il labeling system.

  • Gli oggetti (chiamati comunemente anche widget) sono elementi molto versatili, attivabili e replicabili all’interno delle pagine o di sezioni del sito (footer, sidebar) per inserire contenuti multimediali, funzionalità ecc. Anche nel gestire questi elementi ricorda di rispettare la corretta gestione delle etichette di navigazione, del microcopy, dei metadati, dei tag e delle categorie.